Per aumentare le vendite online del 10%, la prima cosa che si pensa di fare è di aumentare le visite del 10%, cercando di migliorare il posizionamento organico sui motori di ricerca o su altri canali di riferimento.
In effetti più il proprio sito è visitato più alte sono le probabilità di vendita. Ma, per aumentare le proprie vendite (o l’acquisizione di nuovi contatti), bisogna lavorare anche sul tasso di conversione.
L’ottimizzazione del tasso di conversione (o CRO, conversion rate optimization) non è di certo una novità, questo principio è sempre esistito, ma di nuovo c’è che alcune società si stanno specializzando unicamente in questo settore.
Dopo la “corsa al traffico” degli ultimi anni, le web agency hanno preso coscienza che, prima di investire sull’aumento del traffico, è bene lavorare sul sito per ottimizzarne il tasso di conversione.
Leggi questo articolo per capirne di più sulle tecniche di ottimizzazione del tasso di conversione.
Il tasso di conversione
Il tasso di conversione di un sito corrisponde alla percentuale di visitatori che si trasformano in clienti (iscrizioni, acquisti, download, ecc…).
Per esempio, se hai 1.000 visitatori al giorno e 20 tra loro comprano qualcosa dal tuo sito o inviano una richiesta di informazioni il tasso di conversione è pari al 2%. L’ottimizzazione del tasso di conversione è una metodologia che ha come obbiettivo quello di migliorare questo valore nel tempo.
Adesso immagina di moltiplicare (dopo l’ottimizzazione) per due il tuo tasso di conversione del 2%, avrai a questo punto 40 vendite al giorno, dunque il doppio delle vendite a parità di visite ed allo stesso costo di acquisizione di traffico.
L’ottimizzazione del tasso di conversione è uno strumento di marketing che consiste nell’adattare un sito al pubblico per trasformare più visitatori in clienti.
Il campo di applicazione è molto vasto e comprende il design, l’usabilità, lo studio comportamentale, i test, il posizionamento delle offerte, la psicologia dei visitatori e molto altro ancora.
L’obiettivo è quello di guadagnare di più con lo stesso traffico e, a volte, semplici modifiche al sito possono apportare grandi profitti.
Vediamo ora nel dettaglio 3 concetti fondamentali utili a migliorare il tasso di conversione:
- Landing page.
- Call to action.
- Canalizzazioni degli obiettivi.
Landing page
La landing page (o pagina di atterraggio in italiano) è la pagina dove l’utente atterra dopo aver cliccato su un annuncio, un banner, un link o un’email.
Questa pagina ha lo scopo di convincere l’utente che quello che cerca è sul tuo sito. Deve essere incentivante per catturare l’attenzione del visitatore e convincerlo a continuare la navigazione.
Le landing page sono generalmente utilizzate per campagne di keywords advertising (o pay per click) e di email marketing.
Spesso le landing page si differenziano dal design del sito, per mettere in maggiore evidenza gli argomenti del marketing. Ma, in realtà, tutte le pagine del sito sono potenziali pagine di atterraggio da ottimizzare allo scopo di vendere il proprio prodotto (o servizio) o di raccogliere un contatto.
Call to action
La call to action (o invito all’azione in italiano) è l’elemento visuale che indica al navigatore qual è l’azione principale da compiere sulla pagina che sta consultando.
Generalmente le call to action sono pulsanti che servono per accedere ad una determinata pagina, per inviare un form o una richiesta. Questi pulsanti hanno il compito di “accompagnare” l’utente nella giusta direzione e, per fare questo, devono essere molto evidenti a chi visita la pagina.
Se la tua call to action è ben fatta, il navigatore capirà in poco tempo che, se desidera continuare, gli basta cliccare su quel pulsante.
Una call to action fatta bene potrebbe essere, per esempio, un grosso pulsante il cui colore contrasta con il resto della pagina.
Ovviamente, un’unica pagina può avere diverse call to action ma il primo pulsante va posizionato nei primi 570 pixel della pagina web. Questi 570 pixel corrispondono alla cosiddetta “linea di galleggiamento”, ovvero la porzione della pagina immediatamente visibile senza la necessità di “scorrere la pagina” (scroll).
Canalizzazzione degli obiettivi
In genere questo processo è applicato all’e-commerce. Una canalizzazione è formata da una serie di pagine che il visitatore attraversa per arrivare ad un determinato obiettivo.
Configurare la canalizzazione in uno strumento di analisi del traffico (come ad esempio Google Analytics), ci permette di studiare il tasso di abbandono in ogni fase e determinare quindi i punti di fuga durante il processo di acquisto.